L’art.268 del T.U. dell’Ambiente D.Lgs.152/2006 e s.m.i. definisce l’inquinamento atmosferico come: “ogni modificazione dell’aria atmosferica dovuta all’introduzione nella stessa di una o più sostanze in quantità
e con caratteristiche tali da ledere o da costituire pericolo per la salute umana o
per la qualità dell’ambiente oppure tali da ledere i beni materiali o compromettere
gli usi legittimi dell’ambiente”.
Tale articolo definisce anche cosa è una emissione:
“qualsiasi sostanza solida,liquida o gassosa introdotta nell’atmosfera che
possa causare inquinamento atmosferico”. E’ inoltre utile chiarire che cosa
sono le polveri sottili,in quanto rappresentano l’inquinante chiamato in causa
nello studio che si andrà a descrivere in seguito.
In generale con la sigla Pmx (Particulate Matter) si
intende una frazione di materiale avente diametro aerodinamico medio, inferiore
a “X” microgrammi. Il concetto di
diametro aerodinamico è stato introdotto in quanto le particelle presenti in
atmosfera non sono perfettamente sferiche ma presentano forme irregolari. In
base alla definizione data,distinguiamo la frazione fine rappresentata dal Pm2,5 e la
frazione grossolana data dalle particelle comprese nel range Pm10-Pm2,5. Questo
particolato è composto da svariate
sostanze e per tale motivo non può
essere considerato come un unico inquinante ma come miscela eterogenea. Tra le
componenti troviamo: sabbia,polveri,metalli,fibre di origine artificiale o
naturale,ioni inorganici (solfati,nitrati,cloruri),composti silicati,carbonio
organico ed elementare,materiale biologico come pollini,batteri,spore,piccoli
frammenti vegetali.
Nel corso di questo mese sulla rivista scientifica “
Lancet Oncology” sono apparsi i risultati non molto rassicuranti di una ricerca prettamente europea alla quale
ha partecipato anche l’Italia con il gruppo di ricerca dell’ Istituto Nazionale
dei Tumori di Milano;in particolare le città di Torino,Varese e Roma,sono state
l’ oggetto di studio,e sono risultate
essere tra le peggiori.
Come già si sapeva,il tumore al polmone costituisce la
prima causa di morte dei Paesi industrializzati,per dare qualche numero,solo in
Italia nell’anno 2010 l’incidenza( i nuovi casi) è stata di 31.051.
Tale ricerca di matrice europea è stata condotta su ben 300 mila persone di
età compresa tra i 43 e i 73 anni di 9 Paesi
europei (Svezia,Norvegia,Danimarca,Olanda,Regno Unito,Austria,Spagna,Grecia e
Italia),e si è potuto constatare che
maggiore è la quantità di inquinanti nell’aria,tanto più aumenta il rischio di
sviluppare tumore al polmone.
In particolare in questo studio ci si è focalizzati sulle
misurazioni delle polveri sottili provenienti da fonti come le attività
industriali,gli impianti di riscaldamento e i motori a scoppio.
Le conclusioni di questo studio sono state le seguenti :
se la quantità di Pm 10 aumenta di 10 microgrammi per metro cubo,il rischio di
tumore al polmone aumenta del 22% e
cresce al 51% per l’adenocarcinoma
polmonare,un tipo di malattia cronico degenerativa che si sviluppa in un
consistente numero di non fumatori. Inoltre ciò che si è potuto notare nel corso dello studio,è che se l’individuo
non si è mai spostato dal luogo di residenza dove si registra l’alto tasso di
inquinamento,il tumore al polmone raddoppia e l’adenocarcinoma triplica. Le
normative in vigore dal 2010 e dettate dalla Comunità Europea,prevedono che per
i Pm10 si debba stare al di sotto dei 40microgrammi per metro cubo,mentre per i
Pm 2,5 al di sotto dei 20 microgrammi per metro cubo.
Il rispetto delle normative rappresenta un punto fondamentale per iniziare ad attuare una buona “politica” di
prevenzione,gli enti come l’ARPA e l’ISPRA con costanza si occupano di tener
monitorate le diverse realtà a partire
da quelle locali tramite misurazioni e analisi,a livello mondiale si sono fatti
dei protocolli (es. il protocollo di Kyoto)da rispettare per cercare di ridurre
il problema dell’inquinamento,tutto questo però sembra non essere sufficiente visti i risultati,c’è ancora tanto
lavoro da fare per tutti anche nel nostro piccolo,l’importante è non perdere
mai la volontà di voler migliorare,in fondo è della Nostra salute che si sta
parlando!
A cura di: Laura Fornari
A cura di: Laura Fornari