martedì 9 ottobre 2012

CAFFE, FA BENE O CREA UN DANNO ALLA SALUTE?

Le informazioni riguardo a questo argomento sono molto contrastanti. Infatti negli anni la reputazione del caffe è cambiata, e spesso all'interno della comunità scientifica è molto varia.Tutto ruota intorno al ruolo della caffeina.
La caffeina è una xantina, un alcaloide che si trova in diverse piante come i chicchi di caffé e i semi di cacao, le foglie di tè,  le bacche di guarana e le noci di cola, e che viene aggiunta a bevande analcoliche e a diversi farmaci sia con ricetta sia da banco. Agisce come pesticida naturale, proteggendo le piante dagli insetti che si nutrono su di loro. Il contenuto medio di caffeina è di circa 85 mg per 150 ml (1 tazza) nel caffé tostato macinato, di 60 mg nel caffé istantaneo, di 3 mg nel caffé decaffeinato, di 30 mg nella foglia o nella busta di tè, di 20 mg nel tè istantaneo e di 4 mg nel cacao o nella cioccolata calda. Un bicchiere (200 ml) di una bevanda analcolica che contiene caffeina, ha un contenuto medio di caffeina di circa 20-60 mg.
 
La reputazione del caffè ha preso una visione negativa negli anni 80, quando l'assunzione di caffeina è stata collegata alla comparsa di tumore al pancreas. Secondo l'American Cancer Society però negli studi più recenti non sono stati trovati gli stessi collegamenti.
Nonostante questo per molti il caffè mantiene un'aura di insalubrità, un vizio che bisogna cercare di perdere. Ma è davvero qualcosa di dannoso?

La risposta è varia. Secondo la Mayo Clinic un consumo moderato di caffé non è in grado di causare danni, ma troppo - più di 500 a 600 milligrammi al giorno - può causare insonnia, nervosismo, agitazione, irritabilità, disturbi di stomaco, tachicardia e tremori muscolari. La sensibilità individuale alla caffeina varia da persona a persona. E per alcune persone, bere caffe non è una buona abitudine (si parla ad esempio di persone che soffrono di pressione alta, insonnia, o altre problematiche che potrebbero essere potenziate dall'effetto della caffeina). La caffeina ha molti altri effetti acuti. Stimola il rilascio di cortisolo e adrenalina, che aumentano la pressione sanguigna e un battito cardiaco accelerato. Inoltre ha effetti diuretici, causa rilassamento bronchiale, aumenta la produzione di acidi gastrici e aumenta l’indice metabolico. Per molte decadi la caffeina ha destato interesse nella ricerca sulle malattie cardiovascolari, perché la si riteneva in relazione  con dislipidemie e alterazione della pressione, aritmie  e altri danni della funzionalità cardiaca. Tuttavia, un consumo moderato di caffeina non è normalmente associato a un aumento del rischio di malattie cardiache in assenza di problemi medici, risulta difficile escludere completamente questa relazione in caso di un consumo elevato.Vari studi, realizzati principalmente nei paesi Scandinavi, suggeriscono che il caffé possa aumentare il livello di colesterolo totale e di colesterolo-LDL (il colesterolo cattivo), uno dei fattori di rischio conosciuti per le malattie cardiache. Sembra che questo effetto sia limitato al caffé non filtrato (il caffé filtrato, espresso o solubile non aumenta il colesterolo del sangue) e non è in relazione con la caffeina. Questo effetto sembra, invece, dovuto ad alcuni componenti del caffé chiamati di terpeni, che sono presenti in quantità elevate in alcune varietà di chicchi di caffé, che però vengono rimossi attraverso la filtrazione.


Detto questo ,c'è da dire che comunque, il caffè continua a sorprendere per la serie di benefici per la salute che è in grado di fornire. Ecco cosa dicono gli studi:

Anche se ci sono livelli più alti di antiossidanti specifici in frutta e verdura, uno studio del 2005 ha scoperto che ad esempio gli americani assumono più antiossidanti dal caffè che altrove. (questo probabilmente legato alle cattive abitudini alimentari presenti degli Stati Uniti, ricche di proteini animali e povera di fibre e vitamine derivanti dal basso consumo di frutta e verdura).
Gli scienziati della Harvard University hanno esaminato i dati di 67.470 donne di mezza età che sono state seguite per circa 26 anni. Rispetto alle donne che bevevano poco caffè o addirittura niente, quelle che bevevano quattro o più tazze al giorno avevano un rischio del 25 per cento più basso di sviluppare il cancro dell'endometrio. Coloro che hanno bevuto due o tre tazze al giorno avevano un rischio inferiore del 7 per cento.
• Secondo una meta-analisi del 2009, almeno quattordici dei diciotto studi di coorte sviluppati sempre negli Stati uniti, hanno rivelato un rischio notevolmente inferiore di diabete mellito di tipo 2 con l'assunzione frequente di caffè , e che addirittura il rischio di diabete di tipo 2 diminuisce con ogni tazza di caffè consumato giornalmente.

• Gli studi hanno dimostrato che coloro che consumano caffeina hanno meno probabilità di sviluppare la malattia di Parkinson. L'ultimo studio che esamina la connessione trovata tra la caffeina e la malattia, spiega che la caffeina può anche aiutare per migliorare i sintomi legati alla difficoltà di movimento per le persone già affette dalla malattia.

The New England Journal of Medicine ha pubblicato uno studio che ha evidenziato che il consumo di caffè porterebbe ad un aumento della durata della vita. Secondo questo studio i bevitori di caffeavrebbero una probabilità minore di circa il 10 per cento di incorrere in malattie cardiocircolatorie.
I ricercatori osservando i dati fuoriusciti da uno studio di Nurses 'Health (studio ampio e di lunga durata di Harvard sulla salute delle donne), ha scoperto che un minor rischio di sviluppare carcinoma a cellule basali è stato collegato al consumo di caffè con caffeina (oltre che al consumo (ragionevole) di tè e cioccolato). Il caffè decaffeinato non ha dimostrato di avere lo stesso effetto.
Uno studio del Karolinska Institute in Svezia ha rilevato che le donne che bevono cinque o più tazze di caffè al giorno hanno il 57 per cento meno di probabilità di sviluppare recettori degli estrogeni negativi del cancro al seno rispetto alle donne che bevono meno di una tazza di caffè al giorno.
Non esiste alcuna prova che il consumo di caffé rappresenti un fattore di rischio per lo sviluppo del cancro nell’uomo, e questa opinione è supportata dal Fondo Mondiale di Ricerca sul Cancro (World Cancer Research Fund) che ha dichiarato in un esaustivo articolo che “La maggior parte delle evidenze scientifiche suggerisce che il consumo abituale di caffé e tè non ha nessuna relazione significativa con qualunque tipo di cancro”. Anche se alcune ricerche recenti segnalano che il consumo di caffé può proteggere da alcuni tipi di cancro, come il cancro del colon-retto e del fegato, ma si sta ancora studiando l’effetto.
Comunque, per concludere, c'è da dire che un consumo giornaliero moderato di caffé, superiore a 300 mg, o l’equivalente di 3 tazze di caffé, di solito non rappresentano un problema per la salute, sempre che si abbia uno stile di vita sano: dieta e alimentazione, consumo d’alcool, fumo ed esercizio fisico; i soliti fattori fortemente controllabili dalla persona, fondamentali per il mantenimento di un buono stato di salute. 



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